mercoledì 1 ottobre 2008

ELP, Quadri di una esposizione

Secondo alcuni, il vertice della creatività del gruppo viene toccato con l'album "Pictures at an Exhibition": L'album, che in origine era stato concepito come strenna natalizia allegata alla rivista New Musical Express, si basa sul rifacimento, in chiave rock, dell'omonima opera pianistica di Modest Musorgskij. Alle partiture originali del musicista, il trio alterna le proprie composizioni e l'amalgama è talmente ben riuscita che è difficile capire dove termina l'opera di Musorgskij e dove inizia quella degli ELP. L'album, registrato dal vivo, cattura il momento finale degli show del gruppo, una sorta di estensione del repertorio che fino a quel momento è rappresentato solamente dal materiale dei due primi album. Lake dà prova di performances vocali da brivido.

Si tratta della rielaborazione in chiave rock dell'omonima composizione pianistica del 1874 di Modest Musorgskij. Nel disco le partiture originali del musicista sono alternate alle composizioni del trio: Emerson Lake and Palmer hanno saputo integrare bene il loro contributo, tanto che è difficile capire dove termina il lavoro di Musorgskij e dove comincia quello del gruppo. In più l'album è impreziosito dal fatto di essere stato registrato dal vivo. Il fattore più eclatante è che in questo concerto Palmer ha "solo" 21 anni, cosa che aggiunge ancora più valore all'opera in sè.

I brani
Il lato A dell'LP si apre con "Promenade", di Mussorgskij, un brano dall'incedere marziale, seguito da "The Gnome", ancora di Mussorgskij ma con contributi di Carl Palmer che aggiunge parti di batteria molto curate. Dopo la ripresa di "Promenade", con contributo di Greg Lake che vi aggiunge alcune liriche, trova posto una composizione del solo Lake, "The Sage", un pezzo per chitarra acustica nel quale si respira una forte atmosfera classica ed i cui fraseggi di chitarra possono costituire una palestra per molti aspiranti chitarristi. Con "The Old Castle" si ritorna all'opera di Mussorgskij, in questo caso con un contributo di Keith Emerson. Il lato A si chiude con un vivace rock-blues composto dal trio che per i contenuti si stacca nettamente dall'opera.
Sul lato B del disco in vinile dopo un'altra ripresa del tema di "Promenade", si trova "The Hut of Baba Yaga": il pezzo è diviso in due parti e tra queste il gruppo inserisce una propria composizione: "The curse of Baba Yaga". "The Great Gates of Kiev" conclude la rielaborazione dell'opera, ma la chiusura vera e propria del disco è affidata a "Nutrocker" di Kim Fowley, un brano dall'arrangiamento brioso condotto dal clavinet; come suggerisce il titolo, è tratto da Lo Schiaccianoci di Čajkovskij.
Tratto da un brano classico per pianoforte, riadattato al rock da Emerson, Lake & Palmer, la composizione è ispirata al "viaggio" che un visitatore compie durante una mostra di quadri. Il brano dunque non dà l'idea di essere formato da un unico pezzo, ma da tanti pezzi legati insieme. La musica che "rappresenta" il tratto di percorso da un quadro all' altro è ripetuta più volte ed è tranquilla e allegra. Dopodiché si passa ad una melodia inquietante : la batteria accompagnata dall' organo crea un' atmosfera tutt'altro che serena e calma. Finito questo brano, si torna a riascoltare la promenade iniziale.
La melodia de "il vecchio castello" è triste, malinconica e nostalgica: tratta infatti di un menestrello che, dopo anni di viaggio lontano dal suo castello, riesce finalmente a tornarvici; purtroppo, però, questo è completamente distrutto (probabilmente a causa di una guerra). La chitarra classica pizzicata è accompagnata dalle parole del cantante del gruppo.


ELP, Live

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